lunedì 4 luglio 2011

Indignazione ad alta velocità

Sono indignato per le cariche della polizia, in Val di Susa, mirate a zittire il dissenso, come ormai è pratica comune, in Italia, da una decina d'anni a questa parte. Sono indignato per i metodi delle forze "dell'ordine", che lanciano lacrimogeni ad altezza d'uomo e torturano i malcapitati che passano sotto le loro mani (perché il potere dà alla testa, si sa).
Sono indignato anche per le reazioni di quotidiani e partiti, di qualsiasi schieramento, pronti a colpevolizzare gente che vuole solo difendere il proprio territorio in nome degli interessi di pochi, appoggiando le versioni ufficiali, senza rendersi conto che ormai è facile venire sbugiardati da un video (forse è per questo che vogliono censurare il web, no?).


Mi viene naturale ovviamente esprimere solidarietà per i ragazzi rimasti coinvolti e feriti per mano di tali bestie, ma la cosa che mi perplime di più è la totale mancanza di rispetto per i diritti civili dell'uomo. Ieri è capitato in Val di Susa così come poco meno di 10 anni fa era capitato a Genova. E sarebbe troppo semplicistico addossare il problema a poche teste calde.
Direi che il video che segue, che sta facendo il giro della rete, descrive al meglio quanto successo ieri.


Per quanto la vicenda nel complesso sia davvero allucinante, a colpirmi di più è il fatto che si siano fermati solo perché ci fossero intorno le telecamere, e non per altro. Perché questi "poverini" non hanno avuto la stessa fortuna degli assalitori di Federico Aldrovandi o di Stefano Cucchi, quella di ritrovarsi senza nessuna ripresa video che potesse condannarli, ahiloro.
E in questo clima mi tornano alla mente le parole di un brano di Frankie HI-NRG del 1993, Libri di sangue.


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