giovedì 22 settembre 2011

So long, R.E.M.

E' notizia di ieri che i R.E.M. si sono sciolti, dopo oltre trent'anni di ininterrotta attività, tra composizione di nuovi brani e lunghissimi tour. Le motivazioni? Ecco quanto comunicato da Michael Stipe: "Un saggio una volta disse che la cosa più importante quando si va a una festa è sapere quando è il momento di andare via. Abbiamo costruito qualcosa di straordinario insieme. E ora è tempo di abbandonarla. Spero che i nostri fan capiscano che questa non è stata una decisione facile. Ma tutte le cose hanno una fine e noi abbiamo voluto finire bene, a modo nostro".


Anche se da una parte sono dispiaciuto, dall'altra non posso non pensare che il loro meglio l'avessero già dato, e che ora ci aspettano nuovi (e speriamo altrettanto interessanti) progetti di Michael Stipe, Peter Buck e Mike Mills l'uno lontano dall'altro.
Per sintetizzare al meglio la grandezza di questo gruppo, preferisco usare le parole dei giornalisti Ernesto Assante e Gino Castaldo (da Blues, Jazz, Rock, Pop - Il Novecento americano, Einaudi): "I R.E.M. sono la dimostrazione, una delle più brillanti in assoluto nello scenario musicale americano, che è possibile resistere alle tentazioni della grande industria discografica, che non è necessario sottostare alle regole del formato radiofonico o di Mtv, che si può passare dal mercato indipendente a quello delle major senza abbandonare la propria creatività, e che il rock, nonostante tutto, può essere ancora una lente insostituibile per leggere e interpretare la realtà".

Tra i tanti brani prodotti in questi tre decenni, i seguenti sono alcuni di quelli che preferisco (tra questi video, poi, ce ne sono anche di molto belli).




Nessun commento: