venerdì 7 ottobre 2011

X-Men: L'inizio

Dei tre film con personaggi Marvel usciti nelle sale prima dell'estate, avevo visto quelli dedicati a Thor e a Capitan America, ma avevo perso X-Men: L'inizio, prequel dei due film diretti da Bryan Singer e distribuiti tra il 2000 e il 2003 (il terzo capitolo della saga, di Brett Ratner, è talmente brutto e insignificante da poter essere tranquillamente dimenticato).
Approfittando dell'uscita in dvd, quindi, un paio di sere fa ho deciso quindi di recuperarlo, spinto anche dai commenti positivi raccolti in questi mesi.


E in effetti si tratta davvero di un buon film, ben sceneggiato (grazie anche al forte contributo di Singer, che ha dimostrato ancora una volta la sua passione per i personaggi) e ben interpretato, almeno per quanto riguarda i ruoli principali. Un film tutto giocato sul triangolo composto da un giovane Charles Xavier, un vendicativo Erik Lehnsherr/Magneto e un ambizioso Sebastian Shaw, che vorrebbe sottomettere l'umanità ai mutanti.
Ho apprezzato molto il gusto vintage con cui è stato realizzato il film (ambientato negli anni Sessanta), anche grazie a un'adeguata colonna sonora. Per metà film, tra l'altro, il film sembra un film di spionaggio alla 007, anziché un classico film con i supereroi Marvel. Poi la trama del film inizia a incrociarsi con avvenimenti storici reali (in particolare la crisi cubana), scadendo a tratti nel kitsch.


Mi è piaciuta anche la scelta di porre il film in continuity con i due precedenti di Singer, inserendo molti rimandi alle trame già raccontate, senza ovviamente appesantire la trama per i nuovi spettatori. Ho trovato molto carini, in particolare, i cameo di Hugh Jackman e Rebecca Romijn, che tornano simpaticamente nei panni rispettivamente di Logan/Wolverine e di Raven Darkholme/Mystica.
A proposito di attori... su tutti spicca l'emergente Michael Fassbender nei panni di un Magneto inesperto ma già molto determinato a prendere una strada diversa da quella del suo "amico" Charles.
Rimanendo ancora sul cast, è impossibile non esprimere soddisfazione per la scelta di January Jones per il ruolo di Emma Frost. Oltre ad avere davvero una gran bella presenza (diciamo così), l'attrice è riuscire a mettere in scena l'altezzosità e la glaciale regalità della sua controparte cartacea, risultando perfetta per la parte.


Il film però pecca di grosse carenze tecniche, soprattutto per quanto riguarda la regia di Matthew Vaughn e gli effetti speciali, a tratti quasi imbarazzanti. Non è un caso, forse, che la sceneggiatura punti più sul rapporto tra i personaggi che sull'azione.
Insomma, si tratta di un film modesto (nel senso buono del termine), senza pretese, ma che riesce benissimo a raccontare la propria storia, proponendo dei personaggi carismatici e interessanti e soprattutto intrattenendo lo spettatore.

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