Di solito, quando vado a vedere un film tratto da un fumetto, parto da aspettative molto basse. A volte sono rimasto piacevolmente sorpreso, ma con Capitan America: Il primo Vendicatore questo però non è successo, visto che sono più (e più importanti) le cose che non ho apprezzato rispetto a quelle che mi sono piaciute.
Ho trovato interessante il fatto che Capitan America non combatta contro i Nazisti, nonostante l'ambientazione della Seconda guerra mondiale, perché questo ha di sicuro evitato un bel po' di retorica patriottica. In questa pellicola, infatti, Capitan America è costretto a combattere l'Hydra, cellula militare sotto il comando del Teschio Rosso che si ribella a Hitler (ma il motivo di questo, nelle due ore e passa di film, non è chiaro).
A fare da contraltare, però, c'è una sceneggiatura fiacca e banale, che dimostra un unico guizzo creativo nella fase intermedia del film (prima che Capitan America scenda in guerra). Nella trama non c'è tensione drammatica, non c'è un qualcosa che appassioni o che crei interesse (e quindi partecipazione) verso i personaggi. E poi in alcune occasioni sfida in maniera eccessiva anche la sospensione dell'incredulità. Brevemente, inoltre: regia pessima, montaggio altalenante, scene d'azione noiose (che per un film che su queste si basa è piuttosto grave).
Per quanto riguarda il cast, troviamo un banalmente ottimo Tommy Lee Jones, un'algida Hayley Atwell perfetta nei panni della bella di turno (che però è fortunamente lontana dal classico stereotipo della "damsel in distress" hollywoodiana) e un Chris Evans che visivamente sembra uno Steve Rogers perfetto, ma che risulta parecchio fuori ruolo (senza contare quanto sembri impacciato nel suo costume). E poi c'è Hugo Weaving, nei panni del Teschio Rosso, che ha cercato inutilmente di dare spessore a un personaggio eccessivamente monodimensionale, risultandomi un po' troppo sopra le righe.
Quello dei "nemici" è uno dei problemi principali del film. Senza vere motivazioni, sembrano cattivi solo per il gusto di essere cattivi (fino ad arrivare a uccidere i propri compagni solo per dimostrare di esserlo), finendo per ridimensionare anche il ruolo dei protagonisti positivi.
Questo ultimo aspetto è forse dovuto al fatto di voler dare al film un'atmosfera "vintage", comunque mal riuscita, per quanto mi riguarda. Per ottenere un buon risultato, avrebbero dovuto spingere fino in fondo, e non alternare vintage a modernità e infarcire il film di tecnologie che già adesso sarebbero fantascientifiche, figuriamoci 70 anni fa!
Insomma, un film deludente su quasi tutta la linea, che mi ha divertito solo nella parte in cui omaggia i fumetti da cui è tratto (e almeno così ho una scusa per metterci un'immagine di Jack Kirby).
Se dopo Thor ero più tranquillo, ora ritorno a temere un po' di più per il film dei Vendicatori. Anche se Joss Whedon alla sceneggiatura e alla regia dovrebbe essere una garanzia, nell'incertezza continuerò a tenere le dita incrociate fino a maggio 2012.